“ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno.”
LUCA 10:42 - di Max Heindel (scritto inedito)

Questa sera prenderemo l'ago magnetico come nostro soggetto di meditazione, in quanto ha una lezione di suprema importanza nella nostra carriera spirituale, una lezione da prendere con cuore e devozione da ogni fedele seguace della Luce Mistica.
L'ago magnetico è fatto di un metallo che ha un'affinità intrinseca per il magnete, cioè l’acciaio. Altri metalli ne sono parzialmente influenzati, o non lo sono affatto, ma quando l’acciaio entra in contatto con il magnete, la sua intera natura cambia, diventa viva, come permeata da una nuova forza che potremmo descrivere come un desiderio costante di ricongiungersi verso il magnete toccato. Aghi fatti di altri metalli e acciaio non magnetizzato, possono essere posizionati su un perno e si troveranno in posizione di equilibrio ovunque siano posizionati; sono passivi a qualsiasi forza applicata loro dall’esterno. Ma l’ago che è entrato in contatto con il magnete resiste, nonostante la frequenza o la forza che gli applichiamo per muoverlo dalla sua posizione, non appena la forza esercitata contro di esso viene rimossa, tornerà nella posizione originaria in direzione del polo magnetico.
Un fenomeno simile è evidente nella vita del cristiano: una volta che ha sentito profondamente nel suo essere l'amore del Padre, è un uomo cambiato.
Le forze terrene dall'esterno possono essere esercitate in vari modi per distogliere il suo interesse e la sua attenzione, ma ogni particella del suo essere brama Dio e gira sempre in quella direzione, non influenzata dal mondo degli uomini alla deriva e svogliati. Qualunque cosa possa fare nel mondo (perché è assolutamente necessario prendere la parte adeguata nel mondo del lavoro), sarà fatto poichè è giusto e doveroso farlo, ma con tutto il suo essere desidererà ardentemente il Padre, il cui Amore, il cui Essere e la cui Forza hanno toccato la sua anima. Per lui "ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno" - l'amore di suo padre, e ogni suo sforzo è diretto a ottenere la sua approvazione.
Quando passiamo dalla terra al cielo, lassù troviamo condizioni pressoché identiche. Ovunque attraverso il grande firmamento milioni e miliardi di miglia, sì, di spazio infinito ripieno di sfere in marcia che si muovono ad una velocità che implora comprensione dalla mente umana. Nel momento in cui siamo entrati nella Pro-Ecclesia, le stelle si trovavano in una certa posizione, ma durante ogni istante da quando siamo qui sono cambiate e tuttora stanno cambiando ad ogni battito di orologio - tutte tranne una. Tra tutte queste innumerevoli stelle che si muovono a una velocità immensa, ce n'è una che è immutabile, una che occupa sempre la stessa posizione: "La stella polare". Non importa a che ora del giorno o della notte, durante l'estate o l'inverno, dalla nascita alla morte, guardiamo il cielo, quella stella sarà sempre nello stesso punto; ogni volta che è visibile ai nostri occhi o con l'aiuto di un telescopio, si troverà sempre ad occupare la posizione che chiamiamo "Nord".
Adesso focalizzatevi sul fenomeno dell’ago immutabile, che punta sempre verso la stella immutabile, e considerate la connessione tra loro e la lezione che questo fenomeno ci impartisce. L’ago magnetico non è un seguace del bel tempo, non gli importa se piove o c’è il sole, se è calmo o burrascoso, se c’è la nebbia o se è nuvoloso; sotto tutte le circostanze l’ago magnetico continua fedelmente a puntare verso la stella polare, e basandosi su questo fatto il marinaio mette in gioco la propria vita, quella del suo equipaggio e dei passeggeri.
Sebbene il nevischio e la pioggia, la neve o la grandine possano scrosciare sul suo viso, quasi accecandolo e rendendogli impossibile la visuale sulla parte anteriore della sua nave, fintanto che riesce a vedere quell’ago fedele, sa di essere sulla giusta rotta, sa che l’ago non lo devierà mai, che anche se la nave dovesse affondare in una tomba di acqua sul fondale marino, l’ago rimarrà nella stessa posizione, puntando verso la stella immutabile, fino a quando l’ultimo atomo del suo essere si sarà disintegrato dalla corrosione; perciò si fida incondizionatamente della sua fedele guida mentre “giace in pace cullato nella culla delle profondità”.
C'è nella devozione indefettibile, simboleggiata da questo ago magnetico, una delle lezioni più grandi e meravigliose per coloro che hanno visto la luce mistica e che aspirano al privilegio di guidare altri che ancora non hanno incontrato la via. Rendiamoci conto che per fare questo, il primo e più importante prerequisito è quello per cui noi stessi dovremo diventare saldamente radicati in modo da non essere disturbati dai cambiamenti mondani che accadono attorno a noi. Sia che le nuvole di dubbio, scetticismo o persecuzione, siano proiettate verso di noi dagli altri, o che cerchino di intrappolarci in nebbie offuscanti di altre dottrine.
È doveroso tener fede a ciò che è buono, anche a costo della propria vita in quanto dobbiamo imitare l’ago fedele mentre la nave affonda e si deposita sul fondale marino. Dobbiamo continuare a putare all’unico obiettivo di tutti, “Il nostro Padre nei cieli”, senza mai deviare a destra o sinistra, qualunque cosa accada. Come l’ago, toccato una volta dal magnete, si è impregnato del desiderio di puntare alla stella immutabile, un desiderio incessante che prosegue anche nel fondale marino fino alla dissoluzione dell’ultimo dei suoi atomi, cosi anche noi, se desideriamo davvero essere guide competenti verso gli altri, dobbiamo continuare con instancabile devozione sulla via che abbiamo scelto, senza guardare né a destra e né a sinistra ma fissando con i nostri occhi la stella immutabile dinnanzi a noi, “Il nostro Padre nei cieli”, in cui non vie è cambiamento né deviazione. Poiché la minima deviazione dell’ago magnetico nel compasso sarebbe sufficiente a scagliare il marinaio sui banchi o rocce di una costa pericolosa, distruggendo sia la nave che le vite di coloro che ne sono a bordo, allo stesso modo se deviamo il percorso intrapreso diveniamo degli ostacoli per coloro che ci stanno cercando come guide ed esempi, e le loro vite sono sulla nostra testa.
“E a chi molto è stato dato, molto sarà ridomandato”. Abbiamo ricevuto molto dagli insegnamenti dei Fratelli Maggiori, la luce mistica ci ha attirati e possiamo renderci conto della grande responsabilità che abbiamo, con il nostro esempio e le nostre vite, di guidare fedelmente quei ricercatori con i quali veniamo in contatto, verso il paradiso del riposo e del rifugio.